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Selezione di alcuni stralci da testi e pubblicazioni


Tutti gli scritti possono essere consultati previa richiesta e accordi con lo studio Maraniello.

1977
Il corriere d’informazione
Maraniello: la realtà probabile

Giuseppe Maraniello è uno di quei napoletani ironici e schivi, appassionati del «verum ipsum factum» di tradizione vichiana. Interrogandosi sull'arte, costruisce una serie di modelli di riflessione e conoscenza: modelli di realtà presenti, intorno ai quali solleva e addita versioni probabili. 

Nella galleria Diagramma di via Pontaccio, Maraniello espone un gruppo di polittici componibili, che proliferano e si espandono suggerire una sorte di geografia del possibile. I vari momenti di una fonte luminosa che va dal bianco al nero, la larva di un albero, i riflessi di una pianta nell'acqua, erba o foglie e la loro ombra su di un viale: cose che possono esser viste nella loro essenza e tramite il loro riverbero. L'albero, la foglia o il filo d'erba possono essere verísimili senza essere probabili, e viceversa. A Maraniello preme indagare, attraverso i fenomeni fisici, le infinite variazioni, il volto riflesso e la doppia verità delle cose e dell'arte; gli interessa guardare indirettamente per vedere se l'immagine vera è , quella data in natura o quella virtuale, quella che si specchia o quella restituita dal riverbero. Dunque, il verisimile o il vero, l'uguale e il contrario, il vuoto e il pieno. L'arte reca con sé il suo doppio. Maraniello è tra quelli che ci ricordano che la questione è aperta.

 

Testo di Lea Vergine

30-11-77

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